Anarchy in EU di Alex Foti - Agenzia X, 2009

Reviewd by Drex

Alex Foti è un geniale terrorista mentale, inventa l'Euromayday e contribuisce a riprogrammare le lotte del ventunesimo secolo.

Il suo è un libro che non si perde in preamboli sterili, non è un saggio sociologico di approfondimento accademico sul tema dei nuovi movimenti globali. E' rapido come un romanzo d'azione nel celebrare la vitalità dei movimenti di inizio secolo.

Nel variegato universo presentato si muovono attori su uno scenario globale, mediante percorsi a tappe, la prima a Seattle con l'esplosione del movimento no global, e via in successione altre città, mescolando anche le carte con cyberpunk, rave culture, djing, edonismo, anarchia, e l'agonia della sinistra istituzionale.

Foti non mostra mezze misure, è decisamente schierato sul fronte contrario al neoconservatorismo, non aderendo nemmeno alle molteplici forme dei comunismi, tanto più se istituzionalizzati. E’ piuttosto una cronaca di vicende ecoterroriste – libertarie – anarcho-queer, una tavolozza che mescola verde, rosa, nero, con minore aggiunta del rosso.

Le varianti dei movimenti descritti dai colori sono analizzate nelle loro sfumature, secondo una visione di chi proprio la sinistra storica non solo non la digerisce più ma manco vorrebbe vederla in un menù.

Traspare un ottimismo sulla potenzialità rivoluzionaria del precariato mondiale, immaginando una reazione di milioni di precari, una massa che diverrebbe certamente critica per un sistema ubriaco di libertà illimitata ed orientato ad un eterno sfruttamento. E duplice è la possibile direzione immaginata che chiude "Anarchy in the EU", ovvero la vittoria del securitarismo paranoico o del crollo della sua aberrante visione della dimensione umana.

Le sfumature del nero si concentrano sui più popolari Black Block, con l’arricchimento di una intervista. Le diverse radicalità sono presentate secondo tematiche che le sono proprie, ma con un agire comune contro la finanza globale.

E’ in parte saggio ed in parte racconto, mentre in chiusura si trova una raccolta di messaggi che Alex, attivista reporter a firma lx, ha scritto in rete dal 2005 al 2008.

L'Europa precaria è in subbuglio, non è chiaro se i numeri saranno sufficienti per una rivoluzione a base di nuovi immigrati e presenti e futuri disoccupati. Purtroppo le coscienze degli sfruttati sono ancora troppo ammaestrate da un'informazione trashosa e soporifera oltre che fobica. Stando all'ultimo Mayday milanese la partecipazione non è certo stata deludente.

Una utile bibliografia e sitografia chiudono questa preziosa uscita. Chi volesse continuare in forma intima può farlo scrivendogli una email: suonome.suocognome@gmail.com.

Euromayday

Agenzia X

 

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